venerdì 27 giugno 2014

NON CI STIAMO.................

Vorremmo che questo accadesse nella nostra ASL e nel nostro territorio ...e invece !!!!!!

Comunicato Stampa

La comunità di Ceglie Messapica e il territorio limitrofo hanno subito il piano di rientro, imposto dal governo Berlusconi per punire i pugliesi rei di non aver votato il centro destra alle regionali del 2010. 
 
Il piano, adottato dal governo regionale, ha previsto la chiusura immediata di tanti ospedali, senza creare servizi alternativi a tali dismissioni.

Anche l’ospedale di Ceglie Messapica ha subito la stessa sorte, la dirigenza ASL e la parte politica hanno assicurato i cittadini che si sarebbe provveduto ad una riorganizzazione della struttura, attraverso un nuovo modello di sviluppo sanitario.

Il nuovo modello di sanità, in linea con il Piano della Salute approvato da Vendola e il centro sinistra nel 2009, ha l’ambizione di trasformare la sanità pugliese da ospedalocentrica ad una sanità di rete largamente diffusa su tutto il territorio regionale, e detta linee chiare sul ruolo degli ospedali (cura della malattia nella fase acuta) e sul ruolo del territorio (prevenzione e post acuzie).

Purtroppo in Puglia non c’è una uniformità del sistema sanitario, le regole ci sono (vedi Piano della Salute) ma vengono disattese, ogni azienda sanitaria assume decisioni che spesso sono diverse tra loro, e quasi sempre in netto contrasto con lo stesso piano regionale.

In particolare nella struttura Cegliese a seguito del quotidiano impegno di tanti soggetti (consiglieri regionali e comunali, dirigenza ASL, cittadini, operatori, parte politica) si è avviato un serio processo di riconversione.

Tale processo però viene di fatto vanificato attraverso comportamenti e atti che marginalizzano il lavoro e gli obiettivi faticosamente raggiunti.

L’ultima vicenda riguarda il servizio di screening mammario, solo pochi giorni fa la dirigenza ASL aveva assicurato, ad autorevoli rappresentanti istituzionali, che il servizio sarebbe rimasto attivo a Ceglie Messapica, mentre una riorganizzazione di tutto il servizio prevede la chiusura di Ceglie a favore di Ostuni.

A questo si aggiungono inefficienze che permangono oramai da mesi:

manca l’ostetrica nel consultorio familiare da oltre 7 mesi (malattia e prossima alla pensione) e non viene sostituita;

la TAC con il liquido di contrasto bloccata per 18 giorni per mancanza di infermiera (in ferie), e tra pochi giorni rimarremo senza medico radiologo per scadenza di contratto;

il rinnovo delle patenti di guida ,pur in presenza di personale adeguato e di un ambulatorio da poco ristrutturato, è ancora bloccato per la mancanza di uno strumento che doveva essere acquistato già da 6 mesi fà, penalizzando i cittadini utenti;

la semplice sostituzione di un infermiere andato in pensione dalla fine di aprile, ad oggi dopo 2 mesi gli uffici preposti della Asl non riescono a sostituirlo pur in presenza di una graduatoria da cui attingere.

Crediamo che così non si può continuare, a noi interessa la salute della gente, che va di pari passo con il buon funzionamento (amministrativo e sanitario) della struttura.

Inoltre dopo la buona notizia dell’impegno di 4.500.000 di € a favore del Centro Risvegli a Ceglie Messapica, siamo preoccupati, che la lentezza della macchina amministrativa possa vanificare lo sforzo di tutti, dirigenza asl, politica e semplici cittadini.

Per le ragioni esposte chiediamo di rivedere la decisione assunta per lo screening mammario (servizio che a nostro parere deve rimanere fuori dai centri ospedalieri), ed in generale di risolvere una volta e per tutte le inefficienze della burocrazia di Via Napoli.

Ceglie Messapica lì 27/06/2014


Il Segretario del Circolo PD Piermassimo Chirulli



Il Segretario del Circolo SEL Romina Albano



I Consiglieri Comunali del Centrosinistra

Rocco Argentiero Tommaso Argentiero Donato Gianfreda Nicola Trinchera